“ISOLA”, il lungometraggio di Nora Jaenicke girato all'Elba sarà presentato in anteprima al Torino Film Festival
Siamo lieti di annunciare che il film Isola, scritto e diretto da Nora Jaenicke e girato interamente all’Isola d’Elba, sarà presentato in anteprima alla 43ª edizione del Torino Film Festival (21–29 novembre 2025). Nel corso della manifestazione torinese, tra le opere in programma, figura anche la prima nazionale del film di Spike Lee, Highest 2 Lowest, che sarà presentato e al quale sarà conferito il prestigioso premio “Stella della Mole”. Torino Film Fest+2fattitaliani.it+2Insieme a Spike Lee, tra gli ospiti del festival sono attesi nomi di rilievo come Vanessa Redgrave, Juliette Binoche, Daniel Brühl, Jacqueline Bisset, Claude Lelouch, Aleksandr Sokurov, Stefania Sandrelli e Sergio Castellitto. Corriere Torino+1Il programma del festival prevede 120 titoli in totale, suddivisi tra lungometraggi, documentari e cortometraggi, con numerose anteprime mondiali, internazionali ed europee. ANSA.it+1 Isola: un progetto internazionale all’Elba Isola è prodotto da Manish Mundra, noto produttore indipendente indiano, che attraverso la sua società Drishyam Films realizza per la prima volta un lungometraggio in Europa. La casa di produzione romana Elio Film entra come co-produttrice. Il film vede protagoniste l’icona del cinema francese Fanny Ardant (vincitrice del premio César) e l’attrice polacca Joanna Kulig (Oscar nominee per Cold War), insieme all’attore italiano Marco Rossetti, al centro di un intenso dramma a tinte thriller. Nora Jaenicke firma con Isola il suo primo lungometraggio dopo una carriera di cortometraggi pluripremiati. È fondatrice del “Nostos Screenwriting Retreat” in Toscana, un laboratorio internazionale dedicato alla scrittura cinematografica e vive tra l’Elba, Berlino e gli Stati Uniti. "Ogni film indipendente che vede finalmente la luce è, in fondo, un piccolo grande miracolo. Tante coordinate devono allinearsi: molti progetti non si girano mai, altri rimangono fermi per anni… e noi ancora non ci crediamo che il nostro progetto festeggia finalmente la sua premiere! - dice la regista - Sono profondamente felice di veder debuttare il film ad un festival così prestigioso come il Torino Film Festival. E’ stato un grande onore lavorare con due attrici come Joanna e Fanny. La collaborazione con La Elio Film, Manish Mundra e Drishyam Films ha reso possibile un ponte tra Europa e l’India che arricchisce il cinema indipendente internazionale"....
Domenica 16 novembre, Giornata mondiale dei Poveri. Anche all'Elba
La Nona Giornata coincide quest'anno con il Giubileo dei Poveri. In tutte le parrocchie della diocesi di Massa Marittima e Piombino, il tema verrà considerato all'interno delle celebrazioni eucaristiche, in particolare con un'apposita preghiera di sei intenzioni scritte da volontari e volontarie della Caritas. Il tema dei poveri e dell'opzione preferenziale dei poveri percorre, a partire dal vangelo, tutta la storia bimillenaria dei seguaci di Cristo, in particolare con l'insegnamento sociale della chiesa (a partire dalla prima enciclica di Leone XIII, la Rerum novarum, fino all'ultima Fratelli tutti di papa Francesco e alla recentissima Dilexi te, esortazione apostolica sull'amore verso i poveri di Leone XIV) e le opere che ne sono scaturite. L'amore verso i poveri è cura attraverso l'azione personale e sociale, dall'assistenza alla promozione fino all'impegno attivo per cambiare quelle strutture di peccato (egoismo, ingiustizia, oppressione) che reggono l'economia, le relazioni fra Stati, la politica, la cultura. La cura dei poveri richiede la ricerca e il contrasto delle cause della povertà. "Aiutare il povero è infatti questione di giustizia, prima che di carità", scrive Leone XIV nel messaggio per questa giornata. Su questo versante, certamente occorre uno sforzo di formazione delle coscienze all'interno delle comunità cristiane. Richiede di attuare azioni-segno capaci di mostrare un altro modo di vivere e di essere società e mondo. Un vescovo amato e compianto, don Tonino Bello, diceva che ci vuole il potere dei segni al posto dei segni del potere. E un altro vescovo, proprio della nostra diocesi (dal 1970 al 1990), si adoperò in modo intelligente e attento per la promozione di un laicato maturo, secondo le linee del Concilio Vaticano II, di cui fu un autorevole interprete e "applicatore". Si tratta di mons. Lorenzo Vivaldo che, in Toscana, diede vita all'esperienza di "Supplemento d'anima", un laboratorio di spiritualità per laici impegnati nel sociale e nella politica, poi diffusa nel resto del Paese. Ad accompagnarlo c'era un prete, Gastone Simoni, poi divenuto vescovo di Fiesole e di Prato. Proprio di mons. Simoni sta per uscire un ...
Giornata Mondiale del Diabete: Portoferraio si illumina di blu
In occasione della Giornata Mondiale del Diabete, celebrata ogni anno il 14 novembre, il Comune di Portoferraio ha scelto di aderire alla campagna di sensibilizzazione illuminando di blu alcuni dei suoi luoghi simbolo. Il blu è il colore che in tutto il mondo rappresenta la lotta al diabete e l’impegno collettivo per una maggiore consapevolezza su questa patologia sempre più diffusa. “La sensibilizzazione e l'informazione su questa patologia - ha commentato il sindaco di Portoferraio Tiziano Nocentini - è fondamentale per migliorare la qualità della vita dei cittadini e per diffondere una cultura della prevenzione, essenziale in malattie come questa”. Durante i prossimi giorni saranno organizzati altri eventi di sensibilizzazione e momenti informativi e di confronto con medici, volontari e cittadini, con l’obiettivo di fornire strumenti pratici per riconoscere i campanelli d’allarme del diabete e per adottare comportamenti utili alla salute. “Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato all’iniziativa – ha aggiunto l’assessore Lorenza Burelli, che ha curato alcuni particolari organizzativi dell’evento – crediamo che la pubblica amministrazione debba fare la propria parte anche in queste cose solo apparentemente piccole, ma che servono a sensibilizzare la cittadinanza”. Comune di Portoferraio ...
A proposito di overtourism (e del vivere l'Isola 365 giorni l'anno)
Leggo l’articolo sul cosiddetto "overtourism" e mi sembra che manchi completamente un punto di vista fondamentale: quello di una famiglia residente normale, non di chi osserva l’isola come un albergo da riempire. Qui non si parla di “fastidio” o di “simpatia per i turisti”. Qui si parla della vita quotidiana di chi deve vivere tutto l’anno all’Elba, crescere figli, lavorare, muoversi, curarsi, rispettare orari. Per una famiglia residente, “troppo” esiste eccome. Quando per accompagnare un figlio a scuola servono 40 minuti per fare 5 km, quando non trovi un parcheggio neppure davanti al pediatra, quando il traffico blocca ambulanze e servizi essenziali, il problema non è filosofico: è pratico, concreto, quotidiano. Il turismo porta lavoro solo ad alcuni, e solo per pochi mesi. Alle famiglie porta soprattutto costi, attese, difficoltà e prezzi gonfiati tutto l’anno. La pressione sull’ambiente dura 10 mesi. – Gli affitti sono diventati inavvicinabili anche d’inverno. I supermercati hanno prezzi “da stagione” costanti. I residenti devono adattarsi ai ritmi dell’isola “resort”, non viceversa. Una famiglia non vive solo luglio e agosto: vive 365 giorni, con costi crescenti e servizi che non migliorano. I servizi non funzionano perché il carico è insostenibile. È inutile separare i due problemi: sono la stessa cosa. Una famiglia non può permettersi la teoria: vede che d’estate saltano i trasporti, si allungano le liste d’attesa, gli spostamenti diventano impossibili, i tempi di soccorso si dilatano. Non esiste un modello in cui si triplica la popolazione senza potenziare nulla e poi ci si stupisce se “i servizi non sono all’altezza”. Una famiglia non pretende miracoli urbanistici. Pretende scelte. Pretende che gli spazi non vengano ceduti solo al turista, ai dehors, ai bus turistici, alle auto a noleggio. Ogni decisione degli ultimi anni è andata nella direzione opposta: più caos, più concentrazione, più incassi estivi, meno vivibilità per i residenti. Ma allora si abbia il coraggio di dire la verità: il lavoro stagionale non dà stabilità alle famiglie. Non ci fai un mutuo, non ci programmi un futuro, non ci cresci dei figli. Dire “possono andare a lavorare sulle piste da sci” è offensivo: significa non capire la realtà di chi ha casa, figli, genitori anziani qui. Roberto P....

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